La Ciclabile delle Dolomiti Cortina Dobbiaco

Sulla Lunga Via delle Dolomiti

Tra cime Dolomitiche e laghi alpini 

62,5 km 650 m disl+

Ieri

La Ciclabile delle Dolomiti o Lunga Via delle Dolomiti è un percorso ciclabile sulla vecchia linea ferroviaria delle Dolomiti che collegava Calazo di Cadore, Cortina e Dobbiaco. Questa ferrovia è un retaggio della Prima Guerra Mondiale, costruita in parte dagli eserciti italiano ed austroungarico causa il continuo spostamento del fronte. Terminata alla fine degli anni Venti dello scorso secolo divenne il principale collegamento tra il Veneto, Cortina e una via verso l’Austria da Dobbiaco.

Durante il Secondo Confitto Mondiale fu invece convertita a ferrovia ospedaliera per il trasporto feriti verso Cortina che a quel tempo divenne un grande ospedale dell’esercito tedesco.

La Ferrovia delle Dolomiti ebbe un grande ruolo durante le Olimpiadi di Cortina del 1956 in quanto la sede dei Giochi era raggiungibile da atleti, giudici sportivi e pubblico soltanto con l’uso di mezzi pubblici. Terminata la parentesi delle Olimpiadi la ferrovia iniziò un rapido declino fino alla sua totale dismissione nel 1964.

Oggi

La tratta è rinata, diventando la Ciclabile delle Dolomiti nel periodo estivo, mentre in inverno la Lunga Via delle Dolomiti si trasforma in una pista per la pratica dello sci di fondo. Attualmente la Ciclabile delle Dolomiti parte da Calalzo, attraversa Cortina fino a Dobbiaco ripercorrendo quasi completamente il vecchio tragitto della vecchia ferrovia. Dopo Dobbiaco si collega con la ciclabile della  Val Pusteria in direzione Bolzano o Brennero, magari per visitare lo splendido Lago di Braies, oppure verso Lienz.

La si può percorrere indifferentemente in ogni direzione, è adatta a tutti ed il fondo anche se sterrato è facilmente percorribile con delle bici da passeggio. Da segnalare la possibilità di noleggiare a Cortina o Dobbiaco una bici e poi riconsegnarla in vari punti della ciclabile, consentendo così un facile rientro al punto di partenza con i mezzi pubblici. Io me la godo in sella alla mia Arancione che mi consente qualche piccola deviazione dal tragitto originale.

È un tragitto che mi sento di consigliare alle famiglie che desiderino trascorrere tempo in compagnia dei figli. Questa ciclabile infatti nonostante sia sterrata è alla portata di tutti magari percorrendola solo fino al passo Cimebianche per poi fare ritorno.

 

Il percorso all’andata

Noi per motivi logistici abbiamo deciso di partire da Cortina (1224 m) per raggiungere Dobbiaco (1217 m) e ritorno. Dalla stazione degli autobus (ex ferrovia) di Cortina la ciclabile è facilmente individuabile e ben segnalata. Il primo tratto per lasciare Cortina lo pedaliamo tutto su comodo asfalto. Poco prima della zona sportiva di Fiames inizia lo sterrato che ci accompagnerà sino a Dobbiaco. Il fondo è compatto e stiamo pedalando ai piedi delle cime del Pomagagnon. Attraversiamo la galleria di Pezzovico, 590 m tutti illuminati e subito si apre la gola del Felizon con il ponte in ferro che l’attraversa,  ultimo segno della vecchia ferrovia ormai del tutto smantellata.

Un’altra breve galleria e poi con una pendenza quasi impercettibile passiamo la vecchia stazione di Ospitale e i piccoli laghi di Rufiedo e Lago Negro. Dopo 15 km raggiungiamo il Passo Cimabanche (1525 m), oggi confine tra Veneto ed Alto Adige dove dove troviamo uno chalet con bar e ristorante (meriterebbe maggiore cura purtroppo). La strada ora continua in discesa con pendenze attorno al 7% per un paio di km su fondo leggermente smosso. Pedalando tra boschi di larici e abete rosso raggiungiamo la Val di Landro. Il suo piccolo lago, incastonato tra il Monte Piana e l’altopiano di Prato Piazza è un altro piccolo gioiello.

Adesso la ciclabile costeggia la SS51 di Alemagna e il torrente Rienza fino ad arrivare al Lago di Dobbiaco (1250 m). Altri 2 km e raggiungiamo la Nordik Arena di Dobbiaco, che segna inizio e fine della ciclabile. Aggiungiamo poco più di un km per raggiungere il centro di Dobbiaco (1217 m) per un pasto veloce e prepararci al ritorno.

 

Il ritorno

Il rientro si svolge quasi completamente sullo stesso tragitto. Raggiungiamo la Nordik Arena per riprendere la ciclabile e raggiungere il Lago di Dobbiaco. É davvero uno spettacolo vedere le cime delle Dolomiti di Sesto riflesse nel suo specchio d’acqua. Qui, dopo alcune foto, giriamo a destra e lasciamo per un pò la ciclabile. Siamo sul fronte opposto della Lunga via delle Dolomiti e un divertente single track tra i boschi ci accompagna per circa 4 km.

In località Klauskofel troviamo un antico forno di fusione risalente al XII secolo e subito dopo il  cimitero militare di Croda Bagnata. Qui sono tumulati i combattenti dell’esercito Austroungarico morti durante le Battaglie di Monte Piana che infuocarono queste montagne dal 1915 al 1917.

Da qui riprendiamo il percorso della Ciclabile delle Dolomiti sovrastati dalle cime del Piz Vallandro. Al km 43 è possibile fare una piccola deviazione a piedi prima del sottopasso della SS51 per visitare il Forte Landro nascosto tra la vegetazione. Qui un bellissimo scorcio tra le montagne ci regala una bellissima vista sulle Tre Cime di Lavaredo ed il Lago di Landro.

La strada ora sale con pendenze leggermente più accentuate (7%) e tra i boschi raggiungiamo Passo Cimabanche (1525 m). Una breve sosta caffè ammirando la valle chiusa tra la Croda Rossa Di Braies e il Massiccio del Monte Cristallo. Mancano solo gli ultimi 15 km di leggera discesa fino a Cortina (1224 m) che corrono veloci. Birra in centro ed è subito ora di far rientro a casa.

 

Dolomiti Unesco

 

Scarica qui la traccia del percorso 

 

il centro benessere preferito dalle mie bici