Vecchia ferrovia della Val Rosandra

Trieste e  la Val Rosandra

lungo la Ciclabile Giordano Cottur

16km 490m disl+

Verso la metà del XVIII secolo, l’Impero Asburgico decise di costruire una nuova ferrovia che collegasse Trieste con lo snodo ferroviaro di Erpelle. L’obiettivo era dare ulteriore impulso allo sviluppo del porto triestino e al contempo  evitare i pesanti costi imposti dalla Ferrovia Meridionale a gestione privata.

Per questi motivi nel 1887 viene realizzata la linea Trieste – Erpelle gestita direttamente dalle Imperial Regie Ferrovie Statali Asburgiche.  Sicuramente un’opera di tutto rilievo visto che, seppur a scartamento ordinario, permetteva in poco più di 16 km di superare il notevole dislivello di 490m. E con pendenze che raggiungevano il 32,7per mille.

Immediatamente la Ferrovia Trieste-Erpelle ottenne  un ottimo successo con transiti di treni merci  continui e con quattro collegamenti giornalieri aperti al pubblico che consentivano un collegamento quasi diretto con Vienna e Lubiana.

Ma molte poi furono le cause che ne segnarono il destino. La linea fu soppressa temporaneamente durante la Prima Guerra Mondiale. Ripresa tra i due conflitti mondiali, con discreta affluenza, la Trieste-Erpelle non sopravvisse però alla creazione del Territorio Libero di Trieste nel 1947. Trovandosi divisa tra Italia e Jugoslavia subì le conseguenze dei cattivi rapporti politici tra Italia e la neonata Jugoslavia.

Dismessa definitivamente alla fine del 1958 fu smantellata nel decennio successivo e completamente dimenticata fino agli anni 2000.

Dal 2010 è stata riaperta come pista ciclopedonale nel tratto Trieste fino dopo Draga Sant’Elia. Inserita nel tratto dell’ Eurovelo8 Cadice -Atene sta riscuotendo un ottimo successo,  ormai una meta ben frequentata dagli amanti del cicloturismo in Italia. Oggi la ciclopedonale è intitolata alla memoria di Giordano Cottur, ciclista professionista triestino dal 1938 al 950, classificatosi ben tre volte terzo al Giro d’Italia alle spalle di Fausto Coppi e Fiorenzo Magni.

 



Il percorso della Vecchia Ferrovia della Val Rosandra

48 km 900m disl+

Trieste, prime ore del mattino. Sono pronto a cavallo della mia Arancione. Un breve controllo al gps e si parte per percorrere la Vecchia ferrovia della Val Rosandra.

Partenza dal centro, sul Molo Audace fronte la bellissima Piazza Unità d’Italia. La Trieste di epoca romana Riesce a stregarmi  con l’anfiteatro e i resti del Foro sulla sommità di Colle San Giusto. Ed è quassù il vero centro storico della città. Tempo di una visita alla Cattedrale di San Giusto, alla Fortezza e al Giardino delle Rimembranze per riprendere ia pedalare verso il rione San Giacomo, luogo di partenza della pista ciclabile della Vecchia ferrovia della Val Rosandra.

Il percorso della Vecchia Ferrovia nel tratto cittadino è completamente asfaltato fin ad Altura. Adesso la traccia diventa sterrata, con i primi viadotti e la Galleria della Chiusa.  Superati San Giuseppe della Chiusa e la sua vecchia stazione mi inoltro nella Riserva Naturale della Val Rosandra.  Qui la bellezza rude e selvaggia dei suoi costoni montuosi mi costringe a diverse pause per ammirare i panorami di questa parte di Carso. La profonda valle scavata nei millenni dal torrente Rosandra, la cima del Cippo Comici, con la chiesa di Santa Maria in Siaris aggrappata eroicamente alle sue pendici son difficili da dimenticare.

Riprendo a pedalare in un alternarsi di brevi gallerie e trincee che costeggiano il confine di stato con la Slovenia. Appena superato il borgo di Draga la Vecchia Ferrovia della Val Rosandra si nasconde all’ombra delle fronde boscose fino al confine di Stato con la Slovenia. Qui, superata la vecchia stazione abbandonata di Sant’Elia il percorso ciclopedonale della Val Rosandra termina confluendo su una strada asfaltata attualmente chiusa per lavori. Sono in Slovenia e ho percorso circa 16km e 490m di dislivello.

 


 Verso Socerb e rientro

A dire la verità è difficile per il sottoscritto accontentarsi di un così breve percorso. Per questo motivo decido di raggiungere Erpelle seguendo la deviazione imposta per una serie di lavori sul vecchio percorso della ferrovia. La traccia è un continuo alternarsi di stradine asfaltate e sterrati che mi conducono  fino alla sommità del Carso sloveno di Socerb.  Un bellissimo altopiano carsico dal quale,  all’ombra dell’antica rocca mi godo il panorama che mi si apre sul Golfo di Trieste e Muggia. Da quassù riconosco luoghi vagamente familiari e lancio lo sguardo fin sulle coste croate. Queste sono le zone pedalate qualche mese fà seguendo le tracce di un’altra vecchia ferrovia: La Parenzana.

Raggiunta Socerb termina lo sterrato. Ora una piacevole discesa lungo la strada principale, mai troppo trafficata fino Dolina. Qui l’ultimo breve strappo di salita arrivo a Sant’Antonio in Bosco dove riprendo il tracciato della Vecchia Ferrovia della Val Rosandra. S’è fatto tempo di rientrare al punto di partenza in Piazza Unità d’Italia a Trieste.

 


Consigli di viaggio

  • Per quanto breve il percorso della Vecchia Ferrovia della Val Rosandra o ciclopedonale Cottur merita di essere pedalato. Il mio particolare interesse per le ferrovie dismesse da pedalare inserisce questo percorso tra le migliori provate.
  • La ciclopedonale Cottur può essere pedalata praticamente nel corso di tutto l’anno.
  • Soprattutto in estate attenzione alle riserve d’acqua soprattutto in periodo estivo. Questo tour non ha molti punti raccolta acqua
  • Trieste nel periodo di stagione turistica è collegata con con altre realtà del Friuli e Veneto da un buon servizio traghetti.
  • Merita anche una visita trekking alla Val Rosandra, uno scrigno di archeologia e natura.

 

Scarica QUI la traccia del percorso