Sardegna. Il Sulcis in bikepacking

La Sardegna è terra di meraviglie e il Sulcis non è da meno…

405 km – 3800m disl +

 

Sardegna, il Sulcis in bikepacking … un anello di circa 400 km con 4000m di dislivello, prevalentemente su sterrati e strade secondarie. Questo viaggio lo condivido con Giuseppe e l’obiettivo è vivere il viaggio nel modo più autonomo possibile.

Le bici sono cariche perchè nonostante i chilometri non siano moltissimi abbiamo con noi tenda, sacco a pelo, fornelletto e pentolino. La mia Arancione in assetto bikepacking pesa 24 kg. Decidiamo solo all’ultimo di pedalare il giro in senso antiorario… il meteo a fine ottobre regala sempre qualche allerta ma… alla fine esclusi i primi due giorni, il sole ci accompagna sempre.

Partenza ed arrivo a Cagliari, in totale 6 tappe. L’esperienza (questo è il mio secondo viaggio in Sardegna) consiglia questo viaggio in primavera o autunno per evitare il gran caldo dell’estate sarda. Inoltre la Sardegna nel fuori stagione consente con molta più facilità di piantare la tenda anche in spiaggia senza essere “arrestati”.

È stato un viaggio davvero ricco di sorprese per entrambi e oggi l’idea di trasformarlo in un percorso con riferimenti su dove pernottare e mangiare sta divenendo più che un’idea.

Il Sulcis bikepacking è il nostro primo progetto di offerta viaggio in bikepacking. Un progetto di viaggio organizzato con assistenza che alterna pernottamenti in tenda e B&B per gruppo massimo di 5 persone.

Lo renderemo disponibile appena questa situazione consentirà di viaggiare in serenità senza troppi vincoli e restrizioni. Per qualsiasi ulteriore informazione non esitate a contattarci tramite i nostri canali social o via mail.

 



 

Il percorso 

1° giorno Cagliari – Santadi     

65km 650m disl+

Sveglia di buon mattino, ultimo check dell’assetto bikepacking, si accende il gps e via, si parte. Lasciare Cagliari in bici é davvero difficoltoso senza finire nelle due superstrade a 4 corsie che collegano il capoluogo al resto della Sardegna. Troviamo un sentiero che appena fuori dal centro costeggia aeroporto e ferrovia permettendoci  di lasciare la città in totale sicurezza. L’itinerario per i primi 20 chilometri è tutto asfalto e zone industriali.

Ma poi fino a Santadi un bellissimo sterrato immerso nel Parco Regionale di Gutturu Mannu ci regala il primo assaggio di Sardegna selvaggia. La salita è lunga (12km) ma le pendenze non superano mai il 5% ed alla fine procediamo assai tranquilli. Scolliniamo a quota 580m ed il resto è discesa sino alla fine della tappa giornaliera.

A Santadi la solita straordinaria accoglienza del nostro amico Massimo Matta della Casa del Cicloturista. Massimo è un vulcano e subito ci accompagna nella visita della tomba dei Giganti di Barrancu Mannu e del pozzo sacro di Nuxis testimonianze della grande civiltà nuragica di 3000 anni fa.  La sera porceddu e cos altro altrimenti?

 

2° giorno Santadi – Domusnovas    

64 km 420m disl+

Massimo e Doriano ci aspettano e sotto una leggera pioggia lasciamo Santadi verso Villaperuccio dove ci dirigiamo verso Terrubia per  inoltrarci lungo il percorso abbandonato della vecchia ferrovia del Sulcis, costruita alla fine del XIX secolo e rimasta attiva fino al 1970. Chiacchieriamo e pedaliamo ma guai a perdere i bellissimi panorami dai viadotti costruiti nei primi decenni dello scorso secolo. Questa ex ferrovia nel tratto verso l’Isola di Sant’Antioco é stato trasformata in una bella pista ciclabile e che avevo già percorso con Massimo nell’altro mio viaggio in Sardegna. Salutiamo Massimo e Doriano, prima di Siliqua costeggiamo una collina assai famosa perché sulla sommità si trovano i resti del castello di Acquafredda, teatro della leggenda del Conte Ugolino. Procediamo su asfalto per qualche chilometro, ritornati sullo sterrato poco prima del borgo di Villamassargia scopriamo uno storico uliveto con alcune piante considerate monumento nazionale. La fine tappa é a Domusnovas dove causa il maltempo decidiamo di dormire in B&B.

 

3° giorno Domusnovas – Capo Altano (Portoscuso)  

68 km 1010m disl+ 

Di buon mattino ci aspetta la Grotta di San Giovanni , una cavità carsica naturale appena fuori paese, attraversata da una strada che nel secolo scorso collegava Domusnovas alle miniere di Sa Duchessa. Appena rimessa a nuovo! Pavimentazione rifatta, completamente illuminata e… noi la percorriamo con il naso all’insù per lo spettacolo che la natura nei millenni ha creato.

Ci dirigiamo poi verso Iglesias e molte sono le testimonianze di quella che fu la tradizione mineraria di questo territorio tra miniere abbandonate e resti di villaggi.

Arriviamo a Nebida dove sulla passeggiata panoramica ci godiamo la vista del mare e del famosissimo Scoglio del Pan di Zucchero. Siamo nella parte più meridionale della Costa Verde e dopo un breve tratto in compagnia della vista del mare arriviamo a Gonnesa

Dopo Gonnesa via verso Capo Altano, dove a picco sul mare cerchiamo un posto riparato per piantare le nostre tende mentre ci godiamo uno splendido tramonto sul mare.

 

4° giorno Portoscuso – Sant’Antioco

55 km 400m disl+

Tolte (letteralmente) le tende al primissimo mattino ci imbarchiamo per traghettare verso l‘isola di Sant’Antioco.  Purtroppo gli orari dei traghetti non ci concedono tempo per visitare l’Isola di San Pietro. A Calasetta cominciamo a pedalare l’isola di Sant’Antioco che appare totalmente deserta e selvaggia nella parte occidentale.

Non è giornata e un grave incidente meccanico ci costringe a cercare la via più breve per Sant’Antioco.  L’occasione però ci concede il tempo per il primo bagno a mare del viaggio.  A Sant’Antioco ripariamo la bici e smaltiamo la rabbia con tanta birra…

 

5° giorno Sant’Antioco – Cala Cipolla

70 km 600m disl+

Di buon mattino attraversiamo le Saline di Sant’Antioco, con i suoi stagni, i colori pastello e moltissimi fenicotteri rosa. Percorriamo tutta la costa, dagli stagni Porto Botte fino alle dune di Porto Pino godendoci scorci della costa spettacolari. Da Sant’Anna Arresi con il suo nuraghe nella piazza cittadina costeggiamo il poligono di capo Teulada e appena ritrovata la strada costiera lo spettacolo diventa difficile da dimenticare.

Piscinni, Capo Malfatano, Tuerredda ci lustrano gli occhi fino all’arrivo a Cala Cipolla, dove al riparo tra la macchia mediterranea piantiamo le tende e ci godiamo un bagno ristoratore al crepuscolo. Fuoco acceso, cena sotto il cielo stellato e a noi  sembra di essere in paradiso.

 

6° giorno Cala Cipolla – Cagliari

70km 580m disl+

Colazione al Bar Mongittu di Chia dove Federico Mongittu ancora una volta è di un’ospitalità incredibile. Poi è tempo di percorrere l’antica strada romana di Bithia che collegava Chia (Bithia romana) all’antica città di Nora con scorci spettacolari a picco su di un mare dai colori incredibili. A Pula deviamo per raggiungere Sarroch  e visitare il nuraghe di Sa Domu e S’Orku.

Il resto è il tentativo (riuscito) di rientrare a Cagliari evitando le strade maggiormente trafficate.  La sfortuna oggi gioca con me e causa la rottura del cerchio della ruota, gli ultimi 10km me li devo fare in treno… La Sardegna e il Sulcis in Bikepacking terminano così, ma a Cagliari una grande cena e molta birra ci fanno scordare subito la sfortuna di oggi.

Il giorno successivo in mattinata si impacchettano le bici, corsa a spedirle a casa con corriere e poi…. in centro troviamo una paninoteca fantastica e tra un Ichnusa da 66 e l’altra il rischio di perdere l’aereo l’abbiamo corso….

La Sardegna e il Sulcis in bikepacking anche stavolta ci ha inondato di fortissime emozioni!

 

Il centro benessere preferito dalle mie bici