Vecchia Ferrovia della Val Di Fiemme in bici

“La Vecia Ferovia”

da Ora a Cavalese in bici lungo i binari dismessi della Vecchia ferrovia della Val di Fiemme

67 km 1150 m disl+  A/R

La Vecchia ferrovia della Val Di Fiemme è un bellissimo itinerario ciclabile stile gravel lungo il percorso di quella che i trentini chiamano la Vecia Ferovia, oggi trasformata in una delle ciclabili più belle del panorama cicloturistico del Trentino Alto Adige. Siamo ad Ora, in valle dell’Adige, 15km a sud di Bolzano.

Costrutia per scopi militari dal Genio militare dell’Esercito Austroungarico tra il 1917 e il 1918, con la manodopera dei prigionieri russi.  Il progetto aveva lo scopo di collegare la ferrovia del Brennero alla Val di Fiemme, da Ora a Predazzo. Inaugurata dall’Imperatore Carlo I d’Asburgo fu al servizio austriaco per poco più di un anno. La fine del Primo Conflitto Mondiale nel 1918 vide anche il passaggio della ferrovia al Regno d’Italia. Elettrificata dall’ente  Ferrovia Elettrica Val di Fiemme nel 1929 fu il principale canale di trasporto tra la Valle dell’Adige e la Val di Fiemme. Rimasta attiva fino al primo dopoguerra fu ufficialmente dismessa nel 1963 con lo sviluppo della rete automobilistica (sigh!).

Oggi la Vecchia ferrovia della Val Di Fiemme é una bellissima pista ciclabile stile gravel che ne ripercorre la gran parte dell’originario percorso fino allo scollinamento a  Passo San Lugano. Il tutto condito da 4 gallerie illuminate, 2 viadotti, vecchie stazioni ed un breve tratto con ancora i binari.

La Vecia Ferovia è stata anche una bellissima Granfondo in mtb, nei tempi in cui mi cimentavo col numero sul telaio. Un percorso leggermente differente che nelle edizioni 2004, 2006 e 2007 (eh già gli anni passano) non sono mai riuscito a godermi come in questa occasione. Negli ultimi anni trasformata in un raduno ciclistico solo sospeso causa la pandemia con appuntamento al 2022.

 

 



Il Percorso

Il percorso inizia qualche centinaio di metri dall’uscita del casello Egna-Ora dell’A22 del Brennero. Potete parcheggiare la macchina nel parcheggio del casello autostradale, o nel punto esatto dell’inizio della traccia disponibile a fine articolo.

Percorriamo per alcune centinaia di metri la ciclabile dell’Adige (Eurovelo7) per poi seguire le indicazioni Val di Fiemme.

Qui incontriamo immediatamente il vecchio tracciato della ferrovia in un primo breve tratto di sentiero abbastanza sconnesso che corre ancora sul sedime originale della ferrovia. Ma dopo pochi metri il vecchio fondo  lascia spazio ad una bellissima ciclabile sterrata sempre in perfettissime condizioni, adatta a qualsiasi tipo di bici. Io me lo godo con la gravel di casa Surly.

In questo primo tratto con classiche pendenze da ferrovia (3-4% max) attraversiamo il biotopo della collina di Castelfeder. Un ambiente particolarmente suggestivo, all’ombra dei roveri e ricco di torbiere e zone umide. Sulla cima della collina si vedono ancora i resti di cinte di origine medievale, ma Castelfeder è anche luogo arcaico ricco di misteri ancestrali.

La Vecia Ferovia sale con ampi tornanti verso l’abitato di Pinzano, dove l’urbanizzazione dello scorso secolo ha praticamente cancellato il vecchio corso delle rotaie. Attraversiamo il centro di Pinzano lungo una rampa in ciottolato e continuiamo su una satana secondaria verso Montagna, sovrastata dall’imponenza di Castel d’Enna. Da qui ritroviamo lo sterrato della Vecia Ferovia. Poco dopo, in località Gleno, attraversiamo il primo dei due viadotti della ferrovia, sicuramente il manufatto più imponente dell’intera opera. Un viadotto a cinque arcate purtroppo nascosto dalla vegetazione e che resta visibile solo con una breve deviazione per ammirarlo da sotto.

La Ciclabile della Vecchia Ferrovia della Val di Fiemme continua ora con bellissimi scorci sulla valle dell’Adige e sul Lago di Caldaro in lontananza. Superato la località di Gleno incontriamo la prima galleria di giornata che ci immerge in un ambiente del tutto differente da quello pedalato nei primi chilometri. Superata la galleria infatti, ci ritroviamo in una fresca faggeta dove i muri perimetrali della linea ferroviaria sono cosparsi di muschio verdissimo.

La salita sterrata ci porta in quota con l’attraversamento di altre due gallerie illuminate. Siamo ora a Doladizza (700 m) e le faggete lasciano spazio ad ampie coltivazioni di meleti. Qui incontriamo la vecchia stazione di Doladizza (restaurata nel centenario della costruzione della ferrovia) dove sono ancora ben visibili i pali della linea elettrica della ferrovia.  Un breve tratto asfaltato prima dell’ultima galleria e da lì un lungo falsopiano verso Fontanefredde (1009 m) dove superiamo il secondo cavalcavia sulla valle dei Briganti e la vecchia stazione di Fontanefredde che scopriamo essere oggi sede della forestale.

Raggiungiamo  così lo scollinamento di Passo San Lugano (1096 m) dopo circa 24 km  e  800 m di dislivello, costeggiando un brevissimo tratto con ancora presenti i binari della vecchia ferrovia. Non sono i binari originali a scartamento ridotto della vecchia ferrovia, ed i vagoni presenti sono degli ex vagoni merci adibiti oggi a colonia estiva.

Da qui, verso Cavalese, la ciclabile lascia il percorso della ferrovia (oggi divenuto strada provinciale) continuando in discesa su pista ciclabile asfaltata. La discesa corre con pendenze attorno al 10%ì, per circa 2 km, immersa nei boschi di abeti che hanno reso famosa la Val di Fiemme al mondo. Abeti di risonanza da sempre scelti dai migliori liutai del mondo per la costruzione di straordinari violini.

Poco dopo Aguai la ciclabile termina. Noi continuiamo attraversando Castello di Fiemme e percorrendo poi la strada provinciale fino al centro del borgo di Cavalese.

Birrona, un piattone di pasta e poi rientro sullo stesso percorso dell’andata fino al punto di partenza.

 


 

Consigli

La ciclabile della Vecchia ferrovia della Val di Fiemme non presenta particolari difficoltà. La parte più difficile del percorso sono circa 2 km al rientro tra Castello di Fiemme e Passo San Lugano dove la pendenza media è circa dell’8%.  La ciclabile nella sua totalità è all’70% su fondo sterrata ma di ottima tenuta e compattezza. È percorribile con qualsiasi tipo di bicicletta,  trekking, mtb, e-bike o gravel che sia (bici da corsa esclusa). Le gallerie sono illuminate, ma consiglio sempre di avere una luce per maggiore sicurezza per meglio essere visibili dagli altri ciclisti. La ciclabile é ottimamente segnalata e la presenza abbondante di fonti d’acqua la rendono un percorso adatto a tutti i cicloturisti con un minimo di allenamento.

Al termine del percorso consiglio vivamente una piccola deviazione lungo la pista ciclabile dell’Adige per visitare il borgo di Egna ed i suoi caratteristici portici nel centro storico.

 

Scarica qui la traccia del percorso