ll Monte Altissimo

La cima più alta nel Parco Naturale del Monte Baldo

Tra testimonianze della Grande Guerra e panorami a Picco sul Lago di Garda

16 km 1080m disl+
tempo percorrenza: 6h 30m
difficoltà escursionistica CAI/SAT:  EE  (escursionistico esperto)
valutazione d’insieme: AD (abbastanza difficile)

 

 

Il Monte Altissimo è una meta assai frequentata dell’intero Monte Baldo. In questo caso ci troviamo nella parte trentina di questa catena montuosa, a cavallo Tra i comuni di Nago Torbole e Brentonico.

Questa zona è dal 2013 inserita nel Parco Naturale del Monte Baldo ed è meta consolidata di turismo invernale ed estivo. Numerosissimi infatti sono i percorsi a piedi ed in bicicletta presenti in questa zona, mentre in inverno è meta di scialpinisti e ciaspolatori.

Il Monte Baldo è conosciuto fin dal XV sec. per le sue importantissime e uniche peculiarità botaniche. Da Secoli è meta di studiosi e ricercatori provenienti da tutto il mondo tanto da meritarsi l’appellativo di Hortus Europae.

Racchiuso tra la Valle dell’Adige e il Lago di Garda offre panorami davvero spettacolari e unici a picco sulla Valle dell’Adige e sul Lago di Garda.  Terra di confine da sempre. Geograficamente confine tra pianura e arco alpino. Politicamente separava regni e imperi. Per ultimo fu territorio di frontiera tra Regno d’Italia e Impero Austroungarico durante la Grande Guerra. Per questi motivi rivestiva particolare importanza proprio per la posizione dominante sui fondovalle e le montagne tutt’attorno.

Il Monte Altissimo fu fortificato dall’esercito italiano che lo occupò  nel 1915. Il nostro itinerario attraverserà molte testimonianze della Grande Guerra. Tracciati di ferrovie militari, trincee, resti di baraccamenti e postazioni belliche ci renderanno parte di quella che fu in immane tragedia di vite umane su entrambi i fronti.

Il Monte Altissimo con i suoi 2061m è la cima più alta del Monte Baldo Trentino. L’inizio del nostro itinerario si può raggiungere facilmente dalle uscite dell’A22  Rovereto Sud seguendo le indicazioni per l’Altopiano di Brentonico. Oppure dall’uscita Ala/Avio dell’A22 proseguendo poi per Passo San Valentino.

Il percorso me lo godo in compagnia di mia nipote Ludovica,  25 anni meno del sottoscritto, che non ha mai esitato a ricordarmeli! Ed ammetto che solo l’orgoglio mi ha permesso di smentirla… poco in realtà.



Il percorso

 

La salita

Il nostro percorso parte poco dopo il Passo San Valentino (1314 m), nei pressi dei parcheggi dopo il villaggio San Valentino (1330 m). L’itinerario inizia subito con l’erta salita del sentiero delle Vipere (segnavia Sat n 650) con un tratto di sentiero attrezzato discretamente esposto. Giunti alla sommità del sentiero si apre a noi il catino naturale di Malga Bes (1511 m).  Lo raggiungiamo seguendo i tornanti dell’antica ferrovia a scartamento ridotto risalente alla Prima Guerra Mondiale. Tutta la zona di malga Bes infatti era presidio dell’esercito italiano in funzione delle linee del fronte del Monte Altissimo. Il nostro percorso continua ai piedi della Riserva Naturale di Bes Corna Piana fino a raggiungere la Bocca del Creer e il Rifugio Graziani (1617 m).

Da qui seguiamo la strada sterrata (segnavia Sat n 633) che in 4 km ci condurrà al rifugio Damiano Chiesa (2050 m). La salita lungo questa strada non presenta particolari difficoltà e regala tantissimi panorami sull’Altopiano di Brentonico e sul Lago di Garda.  Verso la cima decidiamo di deviare a destra e percorrere il sentiero “dei 600 passi” che ci condurrà direttamente al  rifugio Damiano Chiesa.

Durante la salita difficile non notare la presenza di una grande distesa di pino cirmolo, opera di Augusto Girardelli che nel corso di alcuni decenni ne ha piantati personalmente circa 200.000 per ridurre al minimo il rischio valanghe. Un’opera che attesta il suo profondo amore per questa montagna.

Una volta giunti al rifugio Damiano Chiesa continuiamo sulla destra per visitare le trincee ed i baraccamenti dell’esercito italiano durante la Grande Guerra.  Rientrati al rifugio saliamo per qualche decina di metri per raggiungere la cima del Monte Altissimo (2060 m) e da lì ammirare un panorama a 180° che nelle giornate terse permette di ammirare il Lago di Garda nella sua totalità.

 

La discesa 

Mantendendoci sul crinale verso il Garda ci accingiamo alla discesa fino al bivio per la Busa Brodeghera. Il sentiero procede in discesa con traccia ben definita tra i mughi a strapiombo sul lago. dopo qualche minuto ci riallacciamo alla strada che sale dal rifugio Graziani ma l’abbandoniamo appena raggiunto il bivio verso  Lastè di Tolghe (segnavia Sat n 651 quota 1950 m).

Dal bivio il nostro itinerario prosegue in discesa  lungo i tornanti di una vecchia carrabile militare di raffinata ingegneria fino alla piana della Busa Brodeghera (1860 m). La Busa Brodeghera è un antica cavità carsica che nel 1976 restituì i resti di un uomo il cui corredo lo fece datare al V sec. A.C. oggi conservati presso il Museo Civico di Riva del Garda.

Da qui il sentiero scende verso Bocca di Navene (1490 m) lungo le creste del Lastè di Tolghe con alcuni tratti a strapiombo sul Lago di Garda davvero suggestivi. La discesa lungo il rado crinale è impegnativa per dislivello e per il sentiero abbastanza smosso.

L’ultimo tratto lo affrontiamo in un bosco di larici, in quello che è il tratto più impegnativo della discesa dove stanchezza e ginocchia iniziano a farsi sentire. La discesa termina sulla strada provinciale poco prima di Bocca di Navene a quota 1490 m con una lunghezza totale di 3,5 km per circa 550m di dislivello negativo.

Risaliamo lungo la strada fino al Rifugio Graziani (1617 m) dove ci godiamo un tramonto fantastico e una luna piena che ci ha impressionati. Da lì, sempre seguendo la strada asfaltata in discesa , raggiungiamo il rifugio Fos-ce e poi dopo circa 3 km il parcheggio da dove è iniziato il nostro percorso. Lo raggiungiamo ormai alla luce dei frontalini quando ormai è scesa la notte.

 

 

Consigli

Le maggiori difficoltà di questo itinerario: la salita del sentiero delle Vipere, l’impegnativa discesa dalla cima del Monte Altissimo e in generale la lunghezza del percorso proposto. Per i meno allenati  durante il periodo estivo si può raggiungere in automobile il rifugio Graziani e da lì iniziare il percorso (si dimezza così la distanza). Consigliamo sempre scarponcini alti da tmontagna, bastoncini ed un corredo anti pioggia per le mutevoli condizioni climatiche soprattutto nel periodo estivo.

 

 

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