la Ciclabile del Sarca nel Garda Trentino

Tre laghi, due castelli e un fiume

lungo la Ciclabile del Sarca nel Garda Trentino

57km, 400m disl+

 

La Ciclabile del Sarca  nel Garda Trentino non ha bisogno di molte presentazioni nel panorama delle piste ciclabili del Trentino. Tra l’altro sta diventando una meta molto gettonata tra gli amanti del cicloturismo in Italia. Il Garda Trentino inoltre, è luogo d’eccellenza per la pratica della bici declinata in ogni sua forma, dagli itinerari su strada lungo il lago, all’enduro sulle pendici del Monte Baldo, fino alla famosissima Strada del Ponale. In questo contesto la ciclabile del Sarca si snoda lungo le sponde del Parco Fluviale del Sarca. Perfettamente integrata nel sistema delle ciclabili trentine è direttamente collegata con la ciclabile dell’Adige attraverso l’asse ciclabile Mori -Torbole. A nord si collega con la ciclabile del Limarò verso la Val Rendena e con la ciclabile della Valle dei Laghi in direzione Trento.

Una frana millenaria e molto altro…

In pochi chilometri attraverseremo i più differenti degli ambienti. Dalla più grande frana d’Europa oggi Riserva Naturale delle Marocche di Dro,  dove pedaleremo in un territorio lunare, per passare alla bellezza dei laghi di Garda, di Cavedine e di Toblino. Saremo al cospetto della storia testimoniata dalla Rocca di Arco, Castel Drena e Castel Toblino. Ci immergeremo nei micromabienti delle sponde del fiume, ricche di fauna selvatica e biodiversità. Senza dimenticare che attraverseremo una terra dall’antica tradizione viticola ma soprattutto olearia ricca di eccellenze enogastroniche.

Il percorso è un anello che prevede la percorrenza dell’intera ciclabile del Sarca e di alcune strade a basso scorrimento per godere di tutte le bellezze di questa parte del Garda Trentino.

Noi vi consigliamo di percorrere questo itinerario con una gravel per godere al meglio delle molte alternative sterrate che potrete trovare lungo il tragitto, ma sostanzialmente è percorribile con qualsiasi tipo di bicicletta. Io me lo sono goduto con la mia Surly.

 

 

Il percorso

Il percorso parte a Torbole sul Garda proprio dove il Sarca sfocia nel Lago di Garda dopo essere nato tra i ghiacciai dell’Adamello Presanella. Imbocchiamo subito la ciclabile del Sarca nei pressi del Mekistore bike & coffee e seguiamo il fiume fino ad Arco. Da qui decidiamo di abbandonare la ciclabile per continuare su una strada secondaria fino a Ceniga. Da non perdere la visita all’Eremo di San Paolo che si trova proprio a pochi passi dalla strada prima dell’abitato di Ceniga. Appena prima del borgo riconosciamo il ponte romano dove abbandoniamo l’asfalto per un breve tratto sterrato tra gli olivi che ci condurrà nel centro del paese di  Dro e poi sulla SP84 per un breve tratto in salita di circa 2 km. Questo tratto è il punto maggiormente trafficato del nostro tragitto, anche se poco pericoloso prestate attenzione.

 

Riserva Naturale delle Marocche di Dro e il Lago di Cavedine

La salita lungo la strada provinciale ci introduce in un ambiente davvero particolare. Durante la salita siamo sovrastati sulla destra dal Castello di Drena.  Al primo tornante svoltiamo a sinistra e l’ambiante cambia all’improvviso. Siamo nella Riserva Naturale delle Marocche di Dro, la più grande frana europea di origine post glaciale. Un ambiente fatto di rocce frantumate collassate dal costone del Monte Brento a seguito dello scioglimento dei ghiacci. Sembra di pedalare sulla luna. La strada prosegue in falso piano fino alla discesa che ci condurrà sulle rive del lago di Cavedine. Difficile non fermarsi per qualche foto.

 

Il lago di Toblino con il suo castello

Al termine della discesa costeggiamo il piccolo e pittoresco lago di Cavedine incastonato tra le Marocche di Dro e proseguiamo costeggiando il canale che lo alimenta (un breve tratto sterrato) fino a raggiungere Sarche. Da qui impossibile non fare una piccola deviazione per ammirare il bellissimo lago di Toblino con il suo castello. Costeggiamo la strada provinciale lungo una passerella dove purtroppo ad un certo punto appare un cartello di divieto per le bici. Personalmente sconsiglio di rientrare, anche se per poco, sulla pericolosissima strada provinciale. Mantenete un profilo basso, godetevi la passerella sul lago e se necessario date la giusta precedenza ai pedoni. Questo scorcio è talmente bello che vi verrà quasi naturale farlo con la bici a mano. Foto di rito con lago e castello e poi rientriamo verso le Sarche dalla stessa passerella.

 

la ciclabile del Sarca

A Sarche rientriamo definitivamente sulla ciclabile del Sarca per percorrerla nella sua interezza fino all’arrivo a Torbole. Fino a Pietramurata la pista si snoda lungo l’argine del Sarca per poi addentrarsi nuovamente tra la Riserva Naturale delle Marocche. Una serie di saliscendi ci condurrà fino all’ex Centrale Elettrica di Fies, una volta baluardo di un fitto complesso di prese d’acqua per la produzione di energia elettrica, oggi trasformata in un museo d’arte e centro congressi. Poco prima di arrivare a Dro impossibile non fermarsi al Bike and Wine, un piccolo Bicigrill immerso tra i filari di un vigneto. Assistenza bici, buona birra, panini super e l’ottima accoglienza di Barbara e il suo staff. Rifocillati riprendiamo la ciclabile, superiamo il borgo di Dro e riprendiamo l’argine del Sarca che ci ricondurrà ad Arco e poi fino al punto di partenza di Torbole. Qui non perdetevi una piccola pedalata sulla spiaggia del lago con la solita attenzione per gli amici pedoni.


Consigli

E’ un itinerario percorribile praticamente tutto l’anno anche perché nei mesi più freddi dell’anno il tipico clima mite del Garda nel limita gli eccessi di freddo. Per noi trentini è l’itinerario classico per le prime pedalate dell’anno dove possiamo incontrare diversi professionisti impegnati nella preparazione alla nuova stagione. Può essere affrontato senza particolari differenze in un senso o nell’altro.

Se proprio volessimo essere puntigliosi vi sconsigliamo l’alta stagione turistica per gli ovvi affollamenti presenti sulla ciclabile e sulle sponde del fiume, ma sarà sufficiente goderselo nel tardo pomeriggio per ovviare a questo problema. Soprattutto eviterete la famosa Ora del Garda. L’Ora è il tipico vento gardesano  che nel primo pomeriggio monta rendendo felici le migliaia di surfisti che affollano il Lago Garda.  Purtroppo per noi poveri ciclisti crea sempre molti fastidi nella fase di rientro da questo itinerario.

 

Scarica QUI la traccia del percorso